STORIA

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La storia dello Studio Bordoni

Lo Studio legale Bordoni è stato costituito agli inizi degli anni ’50 dall’Avv. Gianfranco Bordoni, scomparso nel febbraio del 2015, del quale si possono ricordare decine di processi legati a fatti rilevanti della cronaca bolognese e di quella nazionale.

Fra i tanti, molto spesso coronati dal successo professionale, quelli che lui stesso ricordava, rievocando gli anni giovanili della Professione, sono quello legato alla “Banda Carità” avanti la Corte d’Assise di Bologna nel 1952, per i fatti legati alle vicende della guerra civile del 1943-45 avvenuti in Firenze ad opera della nominata banda e, nello stesso contesto storico la difesa dell’ing. Ennio Pasquali, bolognese, capo partigiano detto “Nado”, imputato di concorso in omicidio nel famoso processo per le sanguinose vicende dell’oro di Dongo avanti la Corte d’Assise di Padova nell’anno 1957. A seguire vennero il processo per il c.d. “golpe Borghese” avanti la Corte d’Assise di Roma negli anni 1977-78 che fu anche l’ultimo processo trattato dal celebre prof. Avv. De Marsico che faceva parte del collegio dei difensori.

In seguito il processo per l’omicidio Lupo avanti la Corte d’Assise di Ancona, vicenda molto seguita dalle frange giovanili più schierate politicamente che vide tumulti popolari tali da comportare l’intervento dei blindati dei carabinieri per scortare i difensori fuori dal Tribunale; fu questo il primo processo legato alla stagione della lotta armata di matrice politica ed al terrorismo. Lo seguirono il processo per la strage di “Piazza della Loggia” avanti la Corte d’Assise di Brescia, il processo per la strage di “Piazza Arnaldo”, sempre avanti la Corte d’Assise di Brescia nel 1980, il processo a “Terza Posizione” avanti la Corte d’Assise di Roma, quello per l’omicidio Mennucci avanti la Corte d’Assise di Pisa nel 1986-87 ed altro per l’uccisione del Giudice Mario Amato nel 1984, in difesa del Prof. Paolo Signorelli, assolto dopo un tormentato iter processuale e dopo avere ingiustamente subito otto anni di carcerazione preventiva per questa ed altre imputazioni, fra le quali quella legata alla strage del 2 agosto alla Stazione di Bologna dalla quale uscì parimenti assolto.

E poi le vicende di delinquenza comune, come il sequestro e l’omicidio di Marzio Ostini avanti la Corte d’Assise di Siena nel 1979, il sequestro di Elisabetta Gnutti nel 1972 e quello di Alessandro Fantazzini avanti il Tribunale di Bologna, dolorosissima vicenda che nel 1988 vide vittima un giovane bolognese, rapito e mai più ritornato a casa.

Ancora, i processi che interessarono l’ex presidente del Bologna Calcio, Tommaso Fabbretti nel 1985 sino ad arrivare a quelli legati a tangentopoli avanti diverse sedi giudiziarie italiane.

Umanista, interessato a tutte le forme della cultura, grande appassionato e collezionista d’arte, ha formato una delle più importanti raccolte private al mondo di statue presepiali napoletane del 1700 ospitata in mostra, in più occasioni, nei musei cittadini; un gran signore, lo definivano i Colleghi, i Magistrati e gli amici, una persona naturalmente elegante e sempre autorevole, ma anche cordiale e capace di superare le tensioni con ironia.

Uomo coerente nelle proprie idee, morali e politiche -che non rinnegò mai, anche nei momenti più difficili del dopoguerra e degli anni di piombo- nel contempo sempre rispettoso degli avversari dai quali ha ricevuto stima e considerazione: molto toccante, in occasione di uno degli ultimi incontri pubblici ai quali è intervenuto, durante il quale venne fatto ascoltare un brano della sua arringa nel processo del 2 agosto, la commozione generale che quelle parole e la sua presenza destarono in tutti i presenti che furono allora i protagonisti di quella storica vicenda giudiziaria: giudici, pubblico ministero ed avvocati difensori e di parte civile, con un fragoroso ed interminabile applauso, andarono a suggellare il concetto che i valori della persona, dell’umanità e della civiltà sanno anche superare ed andare oltre gli “steccati delle ideologie ormai consunte”, per usare un’espressione che gli era cara.

Attualmente, quello stesso Studio, nel quale è cresciuto anche con gli insegnamenti di vita della madre, Dott.ssa Luciana Comastri, affiancando il padre a partire dal 1989, è guidato da Gabriele Bordoni, nato a Bologna nel 1964, diplomato presso il Liceo Classico Luigi Galvani e laureatosi con lode in Giurisprudenza il 23 febbraio 1988 presso la facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli studi di Bologna con tesi in Diritto Penale preparata con il Prof. Tagliarini ed il Prof. Zanotti.

Ora iscritto all’Albo presso l’Ordine Forense di Roma, dopo esserlo stato presso quello di Bologna per alcuni lustri, esercita la Professione nel campo penalistico ed è noto per avere svolto ministero di difensore nel contesto di numerosi processi di rilevanza nazionale (tra i quali possono ricordarsi quelli legati alla Strage di Bologna del 2 agosto 1980 in difesa di Luigi Ciavardini e di Gilberto Cavallini, alla mafia del Pilastro ed ai crimini attribuiti alla banda della Uno Bianca a Bologna, alla morte di Federico Aldrovandi a Ferrara, a Calciopoli a Napoli, al Calcioscommesse a Bari, alla Black Slot a Venezia, alla società Terremerse a Bologna, al processo sul clan dei Casalesi a Napoli, a Farmamarket, a Concorsopoli dell’Ospedale S. Orsola, al crack Mercatone Uno, al crollo del cavalcavia sulla A14 ad Ancona, alla bancarotta Fortitudo basket, all’operazione Panama della DDA di Reggio Calabria, al crollo del Ponte Morandi a Genova, all’omicidio Poli ed a quello che vede imputato il dermatologo ravennate Matteo Cagnoni, alle operazioni Stammer e Rimpiazzo a Catanzaro e centinaia di altri su tutto il territorio).

Da molti anni è consulente di Compagnie Assicuratrici, Enti di Certificazione, Imprese operanti in materia ambientale e società di primo piano nazionale ed internazionale; segue, inoltre, gli aspetti penali legati allo sport, difendendo atleti professionisti, dirigenti e sostenitori dei clubs.

E’ stato per dieci anni il delegato dell’Associazione Nazionale Forense per l’Emilia Romagna alla Formazione continua degli Avvocati in diritto penale e processuale penale, avendo avviato e diretto l’esperienza di Prassi Penale ed ora, a far tempo da 2010, fa parte del Comitato Scientifico della Fondazione Forense Bolognese per le materie penalistiche, organizzando molti di seminari all’anno, spesso interdisciplinari, su temi di attualità giuridica, pratica giudiziaria e politica criminale.

Fa parte anche della Commissione sull’Antiriciclaggio presso l’Ordine dei Commercialisti e degli Esperti Contabili di Bologna e tiene corsi di aggiornamento per Medici, Ingegneri e Giornalisti, essendo anche pubblicista dal 1997.

Scrive dal 1994 pareri legali e commenti a sentenze su riviste di settore.

Vive la Professione con passione, dedicandovisi appieno, unendo tecnica ed umanesimo; convinto che non si faccia l’avvocato, ma che si debba essere Avvocato.

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